Mostre e Gallerie d'Arte - Presepi Classici Napoletani del 700 e dell'800

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Esposizioni di Presepi Artigianali.
Ecco come la città di Napoli fa da cornice ai miei lavori.

Quando sei un artigiano che lavora nel suo piccolo laboratorio hai bisogno di farti conoscere e di condividere con gli altri le tue capacità. Non c’è cosa più entusiasmante di poter presentare i miei presepi in un contesto artistico come una mostra di arte presepiale. Proprio per questo è da anni che faccio parte dell'Associazione Presepistica Napoletana, una società nata a Napoli nel 2002 e che conta centinaia di iscritti tra espositori professionisti o semplici amanti di questa tradizione artigiana.

Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale

Ogni anno l’Associazione organizza, proprio a Napoli, una mostra annuale nel complesso monumentale di Santa Maria Maggiore alla Pietra Santa ed è lì che posso esporre le mie scenografie artistiche. Un'iniziativa del genere, insieme a tanti altri incontri culturali, aiuta a far conoscere la vera storia del presepe napoletano e può diventare un punto di riferimento per chiunque volesse intraprendere la mia strada.

Se siete interessati ai miei lavori, o se volete maggiori informazioni riguardo alle mie mostre, potete scrivermi nello spazio contatti.

La Magia dell'Evento.
Una splendida fontana ottocentesca ricca di particolari architettonici e magnifici fregi, fa da scenario allo straordinario evento della Natività. La Sacra Famiglia è posta tra i resti di un antico rudere,circondato da
attrezzi e oggetti in miniatura dell'epoca.

Vi è poi un Rigattiere ambulante che con il suo antico mestiere,mette in vendita svariati oggetti, rendendo così la scena armoniosa e ricca di particolari (Pastori di Anna Bisogno).

Galleria Fotografica: 14 immagini.

Mostra Città di Castello - La Voce di Gesù.
Piccolo scorcio diroccato di un'architettura barocca,dove l'antica tradizione del presepe napoletano lascia le sue impronta. La scena è arricchita da un rosone in ferro battuto che il segno del tempo non ha scalfito,mentre miniature come la zampogna e vari oggetti che venivano usati quotidianamente,creano un immagine armoniosa.

A completare la scenografia un piccolo gruppo di puttini che adorano Gesù e la sua venuta al Mondo.

Dimensioni: base circolare di 30 cm di larghezza per 40 cm di altezza.
Galleria Fotografica: 06 immagini.

Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale

Un Viaggio nel Passato.
Ogni bambino di ogni epoca ha sicuramente trascorso il suo tempo fra i giocattoli. In questa scena vengono riprodotti in miniatura e con particolare attenzione ai dettagli i giochi più antichi uniti agli oggetti di vita quotidiana.

Nel Vicolo c'è Festa per il Natale.
In un uno scenario ottocentesco, antichi oggetti come le sedie, le gaiole, i catenacci, le caffettiere, sembrano dare un profumo all'aria come l'acqua suffregna: è la poesia di un mondo Napoletano eternamente bello, in cui rivivono i ricordi e le nostalgie dell'infanzia.

L'opera delicatamente armoniosa si presenta anche come la celebrazione della povertà felice.

Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale
Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale

Un Frammento di Paradiso.
Un corpo unico di una ottocentesca costruzione si eleva in alto quasi a simboleggiare l'anelito ai valori più alti della vita quotidiana. E' un aspetto ricorrente nella topografia della Napoli antica con sovrapposizione di periodi architettonici, volumi, masse e decorazioni talvolta barocche.

Alla vista, l'opera ben equilibrata scenograficamente, suscita nello spettatore profonde emozioni che nella realtà odierna, caotica e superficiale, si sono notevolmente affievolite. (Pastori di Anna Bisogno).

Salvatore con il Cardinale Sepe.
Nel giorno dell'inaugurazione dell'XI mostra di arte presepiale dell'Associazione Presepistica Napoletana, il Cardinale Sepe e la presidentessa Adriana Bezzi osservano con particolare attenzione la mia opera (Napoli com'era).

Rassegna Stampa.
Quando il presepe è un viaggio dalla tradizione verso il futuro.

Per il teologo Gennaro Matino, che ai Re Magi e al "pastore della meraviglia" ha dedicato due romanzi, il presepe è "un Vangelo senza libro e senza voce". Sarà per questo che, a prescindere dalle convinzioni religiose, continua a incantare grandi e bambini: lo ricorda tra gli altri la  scrittrice vesuviana Maria Orsini Natale, quando in Cieli di Carta evoca quel rito familiare della sua infanzia divenuto, per lei, serbatoio di simboli, miti, sogni e visioni narrative.

A raccontarlo ogni anno, fuori dalle mura domestiche e ben oltre il giorno dell'Epifania "che tutte le feste porta via", è la maestria di artigiani-artisti per passione o - talvolta - per mestiere, membri di quell'Associazione Presepistica Napoletana fondata e presieduta da Adriana Bezzi che puntualmente espone i frutti di un lavoro minuzioso e raffinato, capace di innovare una tradizione antica rivisitandone con sensibilità contemporanea  tecniche, materiali, scene e protagonisti: lo conferma la settima edizione della mostra di arte presepiale, aperta fino a venerdi nella Sala Valeriano del Gesù Nuovo, che si avvale dell'alto Patronato del presidente Della Repubblica con il patrocinio di Mibac, Regione Campania, Comune e Provincia di Napoli, Padri Gesuiti.

Oltre settanta espositori, tra i quali nove donne, per un viaggio corale nel presepe napoletano veicolo di emozioni e sorprese: non a caso, tra le scenografie teche del percorso sempre affollato dal pubblico, occhieggia anche il messaggio di Giorgio Napolitano, che sottolinea il "vivo apprezzamento" del capo dello Stato "per l'impegno profuso nella salvaguardia e nella valorizzazione di una forma espressiva che costituisce una componente significativa della tradizione culturale partenopea e nazionale".

La Mostra è infatti solo un tassello mosaico realizzato, con pazienza e dedizione certosina, da questo sodalizio di presepisti che,  al di là del momento espositivo natalizio, cerca di diffondere tutto l'anno l’amore per ciò che don Michele Cuciniello chiamava il "Vangelo tradotto in dialetto" attraverso una costante attività didattica dei soci, silenziosi donazioni (l'ultima alla chiesa Madre di Cardito, che ora ha un Presepe Permanente), incontri e iniziative culturali: "sempre rigorosamente gratuiti", sottolinea la presidente Bezzi, fiduciosa di "trovare, quest'anno una sede più appropriata per la nostra scuola settimanale". Scuola d'amore per il Bello, che in mostra (corredata da cartoline e catalogo edito da Franco Di Mauro, con foto di Luciano Pedicini e testi di Paulo Coelho, Marina Guardati e Adriana Bezzi accanto alla versione integrale di "Quanno nascette Ninno" di (Sant'Alfonso  Maria de' Liguori) offre diversi esempi, annidati in "scogli" grandi e piccoli di classica armonia, in statuine che sprigionano un intimo e plastico dinamismo, in "moschelle", minuterie e accessori che completano quadri di particolare suggestione.

L'impronta settecentesca del compianto Matteo Troiano, ad esempio, fa capolino nel giovane Salvatore Anastasio, ma anche nell'eleganza formale della scenografia di Vincenzo D'Angelo (con figure del maestro di collaudata perizia artistico-artigianale Ugo Esposito, presente anche nello scoglio di Francesco Centomani), di Vittorio Armano o nella new entry di Antonio Esposito. Un fine veterano delle architetture di Silvano del Grande espone uno "scoglio" dal sapore ottocentesco dove ci si può perdere nei dettagli (il mini presepe riprodotto in un interno visto dal Balcone),come nell’opera di Luciano D'Andrea, visibile anche sul retro grazie a uno specchio-fondale.

Radici Arboree naturali fanno invece da "location" per le Natività di Gennaro Della Pia e di Aldo Di Bello,e se c’è chi fa nascere Gesù a Marina Grande di Capri,come nell'originale composizione di Vittorio Ruotolo, o in borgo marinaro dal sapore Procidano, come nella bella scena di Vincenzo Nicolella con Pastori della brava Anna Bisogno, Tonia Lancellotti ha messo in scena presepiale "‘O quattro’e Maggio" (losfratto dei Napoletani). Antichi mestieri rivivono cosi grazie alle miniature (in cera, legno e ferro, ceramica) di Carmine Menna, Giuseppe Corcione, Amedeo Mignognia, Vincenzo Nicolella, Raffaele Troncone, Loretta Mannato, ai Magnifici strumenti musicali in miniatura riprodotti dal liutaio Salvatore Masiello.

Le strepitose "Moschelle" di di Gennaro Moscatelli e Ciro Ragozzino stupiscono per l'espressivita e infinitesimale, e il talento di habituèe come Carmine D’Ambrosio, Domenico Sorrentino, Alfredo Molli e Maurizio Sammartino si confronta con le prove di nuovi ospiti, come lo straniero Teodor Minchev.

Il Mattino - Donatella Trotta.

 
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