Storia Via San Gregorio Armeno, Napoli - Presepi Classici Napoletani del 700 e dell'800

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La Storia del Presepe.
L'origine simbolica della Nascita di Gesù.

La tradizione del presepe vanta una storia ultra centenaria, dove ogni secolo, susseguito alla sua nascita, ha cambiato il modo di esporre ed interpretare l'arte presepiale. La rappresentazione artistica che oggi siamo abituati a vedere nelle nostre case raffigura la Sacra Famiglia che, attorniata dal bue, l'asinello, gli angeli e i vari pastori, attende la venuta dei Re Magi sotto un cielo stellato.

L'origine sacra del presepe risale al Natale del 1223, quando San Francesco d'Assisi allestì per la prima volta, a Greccio, una riproduzione vivente della Nascita.  Con l’aiuto del Nobile del posto, Giovanni Velita, Francesco realizzò il Primo Presepe Vivente del Mondo.

Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale
Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale
Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale
Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale

A seguito di questo evento, e nei secoli precedenti, ebbero inizio le prime illustrazioni scolpite del presepe, ovvero, con figure incise con diversi materiali, che vanno dalla semplicità del legno alla compostezza del marmo. Il primo presepe monumentale è quello creato da Arnolfo di Cambio tra il 1290 e il 1292, le cui antiche statue sono oggi custodite nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.

Nel 1500, invece, assistiamo ai primi cambiamenti: la struttura di base resta la stessa ma con l'aggiunta di nuovi personaggi, nuovi animali e scenografie con piccoli scorci di paesaggi. La tradizione si estende maggiormente con l'usanza di realizzare presepi nelle Chiese dell'Italia meridionale, dove l'arte del presepe è un’antica devozione che trova, soprattutto in Campania, il suo più grande pregio.

Il Presepe Napoletano.
Dall'età d'oro alla fama di San Gregorio Armeno.

Il periodo più produttivo per l'arte del presepe fu il Settecento, quando regnò a Napoli Carlo III di Borbone. Il presepe diventò oggetto di sfida tra nobili e casate che si contendevano gli artigiani e gli orafi più bravi per poter realizzare, nei propri palazzi, l’opera più bella e sfarzosa. Ed è proprio tipica del secolo la priorità di dare maggiore rilievo ai pastori che, con le loro movenze e i loro volti espressivi dipinti in terracotta, davano un senso alle varie scene, nelle quali si usava unire ai personaggi sacri della Natività una serie di protagonisti d’ispirazione popolare e popolana.

Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale
Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale
Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale
Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale
Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale
Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale
Salvatore Anastasio, Artgiano Presepiale

Lo stile del classico presepe napoletano del 700-800 è stato tramandato fino ad oggi tra i moderni artigiani napoletani che con le loro realizzazioni, che vanno dagli interi allestimenti presepiali ai singoli pastori con tanto di accessori, riempiono le vetrine di Via San Gregorio Armeno famosa ormai in tutto il mondo per la produzione artigianale di presepi.

Sapevi che...
Il presepe classico napoletano rispecchia la cultura di un'epoca importante e nelle sue più svariate esposizioni possiamo incontrare personaggi e luoghi caratteristici che, tra sacro e profano, rappresentano una specifica funzione allegorica. I pastori tipici sono: Benino, il Vinaio, il Cicci Bacco, il Pescatore, il Cacciatore, la Zingara, la Lavandaia, i Re Magi, l'Oste, la Meretrice, i Due Compari e il Monaco.

I luoghi e gli elementi tipici per le scenografie sono: il Mercato, il Ponte, il Forno, la Chiesa o il Crocifisso, l’Osteria, il Fiume, il Pozzo, la Fontana, l'Annuncio ed il Mistero.

 
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